Come è noto, l'adolescenza inizia con la pubertà, ovvero con il completamento dello sviluppo sessuale dal punto di vista riproduttivo. Questa fase della vita, che in genere va dai 12 ai 17 anni, dura fino al completo sviluppo fisico dell’età adulta. Il giovane, passando dall’osservazione genitoriale all'adattamento sociale, deve costruire per sé i propri meccanismi di comportamento relazionale, riferiti altresì alla sessualità, mediando tra i modelli trasmessi dai genitori e quelli del contesto collettivo, in cui egli si trova a vivere.
L'impulso sessuale si manifesta in modo differente nei ragazzi e nelle ragazze. Questo è anche il periodo nel quale i giovanissimi iniziano a consapevolizzare, che gli stimoli sessuali possano essere piacevoli. È ormai statisticamente provato, come nella prima adolescenza una sessualità attiva possa essere dannosa, sia sotto il profilo psicologico che fisico. Il fenomeno dell’esercizio della sesso precoce, d’altra parte, dimostra come esso sia presente prepotentemente nella vita degli adolescenti, ancora prima che essi siano preparati alle sue conseguenze. Comprendiamo che nei maschi, le esigenze biologiche sono specifiche e dirette ad uno scarico della tensione, cosa che avviene nell'orgasmo. Nelle femmine, il desiderio sessuale è meno specifico: è come una sensazione diffusa, pervasa da emozioni.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, le statistiche dicono che ogni anno si riscontra che un caso di malattia trasmessa per via sessuale ogni quattro, è da imputare ad un soggetto adolescente sessualmente attivo. La percentuale di gravidanze tra i minorenni, è la più alta tra tutti i paesi civilizzati. Gravidanze non pianificate e malattie trasmesse per via sessuale sono inoltre più comuni tra coloro che hanno iniziato molto presto l’attività sessuale, prima cioè dei 16 anni di età. Un vecchio studio reso pubblico nel 2001 dall’ Alan Guttmacher Institute a cura della Dott.ssa Lydia O’Donnell aggiunge agli effetti descritti, la probabilità per la quale chi ha iniziato a praticare il sesso in giovanissima età, possa anche assumere alcool e stupefacenti prima o durante l’atto sessuale per aumentare le sensazioni percettive. In buona sostanza, i minorenni che hanno iniziato molto presto a praticare sesso, nella maggioranza dei casi, finiscono per adottare comportamenti che li mettono in pericolo sotto il profilo della salute. Proprio perché non sono maturi per poter vivere la sessualità, se non da un punto di vista istintivo ed ormonale. Questo è sesso disordinato promiscuo, e slegato da ogni sentimento, diventa fornicatorio. Molti uomini, hanno avuto il loro primo rapporto, con una prostituta.
Ha fatto molto discutere, in questo direzione, lo studio dalla Dottoressa Rebecca Collins della Rand Corporation di Santa Monica (California), pubblicato nel settembre 2004 sulla rivista “Pediatrics”, in cui si è dimostrato come la televisione ed il ibero accesso ad internet, possa influenzare i giovanissimi nell’avere rapporti sessuali in età precoce, in maniera imitativa. Raccogliendo un segnale proveniente dall’Accademia Americana dei Pediatri, che a sua volta ha collegato il fenomeno dei contenuti sessuali nei programmi video, a quello del sesso praticato in età adolescenziale, la Dottoressa Collins e con lei alcuni colleghi, hanno indagato assieme, per approfondire il fenomeno su basi scientifiche, prendendo in esame per biennio, un campione rappresentativo di 1792 ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 12 e i 17 anni.
E’ stato chiesto al numeroso gruppo, di raccontare le loro abitudini in fatto di televisione ed internet. Le loro risposte,sono state confrontate con i risultati di una analisi scientifica dei programmi televisivi, per ricavarne metri di valutazione rispetto ai contenuti sessuali. Il risultato finale attesta che il 90% degli adolescenti che guardano video ad alto contenuto sessuale, ha una probabilità doppia di iniziare precocemente l’attività sessuale, rispetto a coloro che guardano la televisione o consultano internet non in maniera sessualmente interessata.
INTERNET E SESSO
Per i sesso-dipendenti, la sessualità è vissuta in maniera diversa, non integrata in relazioni, ma come mezzo per vincere la noia o l'ansia, per sentirsi importanti per potere o altro, fino a raggiungere comportamenti coatti o compulsivi.
Internet ha profondamente trasformando la cultura, consentendo l'accesso a informazioni messe in rete da ogni parte dl mondo, senza alcun controllo. Oltre agli straordinari vantaggi che il mezzo offre da un punto di vista dell'informazione, internet consente un facile, forse troppo facile accesso a contenuti pornografici, tanto che si stima che il 60% delle visite ha propositi legati al sesso. Il navigatore in cerca del cybersesso tuttavia, non si limita a vedere o a scaricare immagini o filmati pornografici, magari accompagnando queste azioni con la masturbazione, ma anche a leggere e scrivere messaggi e storie, inviarli via e-mail e cercare incontri. Molto seguite sono le chat a contenuto sessuale. Molti individui hanno on line comportamenti sessuali (sadomaso o da pedofilia), anche se non manifestano mai nel mondo reale. La maggior parte dei soggetti vive quest'esperienze per curiosità, anche se viene stimato che un buon 10% rimane legato al cybersesso, e ciò gli crea seri problemi.
Le conseguenze della sesso-dipendenza da Internet , sono correlate all’aumenta della solitudine. Le molte ore passati davanti al computer e le fantasie sessuali che ne derivano, allontanano dall'amicizia e dai contatti della vita reale. Se il soggetto è sposato questi comportamenti provocano nel partner un senso di frustrazione, un senso di solitudine e lo fanno sentire trascurato. E’ la vittoria del piacere egoistico.
Anche i comportamenti deviati on line, possono essere molto pericolosi. Si legge spesso di arresti di individui che "si limitavano" a utilizzare materiale a contenuti pedofilo, scaricato dalla rete, senza preoccuparsi dei reati commessi per produrli. Si ritiene che gli appassionati di cybersesso in rete siano tra il 6 % e l'8% dei navigatori, trascorrendovi circa 11 ore alla settimana. Si tratta soprattutto di uomini, che raggiungono la cifra dell’80% circa, più della metà sposati. Gli uomini sono piu' interessati alle immagini sessuali, mentre le donne agli incontri nelle chat. I collegamenti avvengono soprattutto di notte.
DIPENDENZA DA SESSO IN ITALIA
Secondo il “National Council of Sexual Addiction” (USA) del 1987, la Dipendenza da Sesso costituisce "un comportamento sessuale messo in atto, nonostante il manifestarsi di conseguenze negative per sé e per gli altri". Tale dipendenza, ha conseguenze gravi sia a livello individuale che sociale. Oltre a vivere un forte disagio psicologico, le persone che ne sono colpite, deteriorano progressivamente i rapporti affettivi e relazionali, fino a compromettere la propria attività lavorativa ed economica. Ad aggravare la situazione, resta il fatto che, sempre in base alle statistiche, il 55% commette con alta frequenza reati a sfondo sessuale. Pertanto, la problematica della Dipendenza da Sesso non ha solo rilevanza clinica individuale, ma anche negativi riflessi sociali. Questa dipendenza, rientra in quelle che sono state definite "dipendenze senza droga", ossia, comportamenti patologici che coinvolgono oggetti o attività apparentemente innocue, come il cibo, il gioco d'azzardo, il lavoro, il sesso e molto altro.
I comportamenti che il dipendente sessuale può mettere in pratica, sono i più svariati: rapporti sessuali con persone anonime o con prostitute, esibizionismo, voyeurismo, pratiche di tipo sadomasochistico, feticismo, fantasie sessuali ossessionanti, acquisto di materiale pornografico, utilizzo di servizi erotici al telefono, via internet e altro ancora. Il sesso diviene un'esigenza primaria per il quale tutto il resto può venire sacrificato, inclusi la salute, la famiglia, gli amici e il lavoro. Come conseguenza diretta, il soggetto che soffre di dipendenza sessuale, potrà sviluppare malattie sessualmente trasmesse o disturbi quali ulcera, pressione alta, calo delle difese immunitarie, esaurimento fisico o disturbi del sonno. Una buona percentuale dei dipendenti sessuali, ha gravi problemi matrimoniali e di relazione con i figli. Tuttavia, nonostante non sia codificata come disfunzione, la Dipendenza da Sesso, è un disturbo che può arrecare gravi disagi a chi ne soffre, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista dei rapporti sociali e familiari. Quale ruolo riveste il nostro libero arbitrio, nella scelta dei nostri comportamenti sessuali? Quali sono i riferimenti valoriali e cosa dice la Scrittura, al riguardo?
Anzitutto, voglio sgomberare il campo dall’equivoco che potrebbe nascere, dal pensare che la sessualità sia il focolaio di tutti i mali dell’umanità. Siamo stati programmati da Dio, il quale per garantire la continua riproduzione del genere umano, ha associato l’esercizio della sessualità al piacere. Già il cattolicesimo del XVI secolo, insinuava maliziosamente che Lutero avesse promosso la Riforma Protestante, per potersi sposare e così dare sfogo alle sue maschili pulsioni. Detto questo, ciò che vale per l’autocontrollo nella direzione della sessualità, va pure riconosciuto per altri istinti da dominare come la fame (disturbo alimentare) ed ira (disturbo da controllo degli impulsi aggressivi). Dare sfogo ai propri impulsi sessuali è qualcosa che può fare chiunque. Ma solo un vero uomo o una vera donna è in grado di padroneggiarsi. E’ vero che dobbiamo fare i conti con le naturali pulsioni, ed anche Lutero diceva che “la più grande tentazione è pensare di non avere tentazioni”. In Geremia 17:9 è scritto “Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo?”. Avendo pacificato questa triste realtà, che pur ci appartiene, a partire dalla “caduta” dell’uomo nella condizione di peccato (Genesi 3:7-19), l’apostolo Paolo in due interessanti passaggi ispirati, rispettivamente in 1 Tessalonicesi 4:3-5 e Galati 3:5, dice: “Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non conoscono Dio”; “Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria”.
Domandiamoci: il sesso usa e getta come utilizzato come accade con gli attrezzi monouso, cosa può provocare a livello di costo e benefici, se non malattie trasmesse per via sessuale (HIV e AIDS), gravidanze indesiderate con conseguenti aborti, e la disapprovazione da parte di Dio? Possono essere così irrinunciabili pochi attimi di estremo piacere, davanti a conseguenze che possono rovinare una vita intera? C’è anche un risvolto psicologico e relazionale. Attenzione, però. Molte ragazzi scoprono di sentirsi meno attratti da una ragazza che si è facilmente concessa loro, e dopo aver fatto sesso è più probabile che la relazione finisca. In fondo, il corpo non può essere mercificato. Un impegno tracciato da Dio, che vede nella coppia il divenire di una sola carne (Genesi 2:18-24) con l’esortazione biblica che recita “Perciò l'uomo non separi ciò che Dio ha unito” (Matteo 19:6), deve produrre un orizzonte adulto e responsabile. La nascita di una nuova vita, deve essere accolta all’interno di una famiglia composta da genitori adulti. Vivere la sessualità in una realtà normata, evita preoccupazioni, rimorsi, scelte sbagliate e tappe bruciate. Ogni periodo della nostra esistenza va vissuta con responsabilità, ovvero come un atto di assunzione di coscienza, alla luce della volontà di Dio, nella prospettiva della grazia, della salvezza e della vita eterna.
Luigi Pecora