Dichiarazione di fede di Thomas Helwys, ovvero la prima Confessione Battista

(traduzione a cura di Brenda Godwin e adattamento di Luigi Pecora)

 

 

“UNA DICHIARAZIONE DI FEDE DEL POPOLO INGLESE CHE RIMANE AD AMSTERDAM IN OLANDA”.

 

Preambolo:

 

“Senza fede è impossibile compiacere Dio” -  Ebrei 1:6;  “Tutto ciò che non è di fede è peccato” - Romani 14:23.  A tutti gli umili che amano la verità con semplicità, grazia e pace (Thomas Elwys).

Seguono due pagine di prefazione, che in questa sede omettiamo. Nella traduzione dei 27 articoli, ho evitato di includere le numerose scritture, che avrebbero inutilmente appesantito lo scritto. Inoltre, lo stile grammaticale è stato adattato col metodo della interpretazione del testo con equivalenze dinamiche. Ciò si è reso necessario, per due sfide fondamentali: la prima risiede nel passaggio dall’inglese britannico del Seicento all’inglese contemporaneo,  e la seconda sfida, risiede nel trasferire concetti tipici di una lingua, al nostro italiano.

 

NOI CREDIAMO E CONFESSIAMO CHE:

 

1. Tre sono coloro che portano testimonianza in cielo, il Padre, la Parola e lo Spirito Santo; e questi tre sono un unico Dio, in tutta uguaglianza (1 Giovanni 5:7; Filippesi 2: 5-6). Da ciò  ogni  cosa è stata create e preservata, in cielo e in terra (Genesi 1).

2. In principio, Dio fece tutte le cose dal nulla (Genesi 1: 1), creando  l'uomo dalla polvere della terra (Genesi 1:27 e 2: 7) a sua immagine, in giustizia e vera santità (Efesini 4:24); tuttavia essendo tentato, l’uomo cadde per disobbedienza (Efesini 3: 1-7). Pertanto, in Adamo, tutti gli uomini peccarono (Romani 5: 12-19). Il peccato umano, essendo imputato a tutti, è causa della morte che colpì l’intera umanità.

3. Per il sacrificio di Gesù Cristo, seme promesso che sarebbe nato dalla donna, e per la sua obbedienza sulla croce, coloro che lo riconoscono sono resi giusti e vivificati (Romani 5:19; 1 Corinzi 15:22). La sua giustizia viene imputata a tutti gli uomini.

4. Nonostante ciò, gli uomini sono per natura i “figli dell'ira” (Efesini 2: 3), nati nell'iniquità,  concepiti nel peccato (Salmo 51: 5), inclini al male, poiché del bene non hanno conoscenza (Geremia 4:22). L'uomo naturale non percepisce le cose dello Spirito di Dio (1 Corinzi 2:14). E quindi egli non è restituito al suo stato precedente, quando aveva in sé tutta la disposizione al bene e nessuna proposizione al male; per questo l’uomo può essere tentato e cadere, oppure resistere alla disobbedienza. L'uomo può ricevere la grazia, o rigettarla (Deuteronomio 30:19).

5. Prima della fondazione del mondo, nella sua prescienza (Romani 8:29), Dio aveva predestinato tutti quelli che avessero creduto in lui, ad essere salvati (Efesini 1: 4, 12; Marco 16:16). Gli increduli, che consapevolmente rifiutano Dio, saranno invece dannati (Marco 16:16 ). Questa è l'elezione e tale è la riprovazione di cui si parla nelle Scritture, riguardo alla salvezza e alla condanna. Quindi, Dio non ha predestinato gli uomini ad essere malvagi e di conseguenza dannati, poiché il Signore desidera la salvezza di tutti gli uomini, affinché pervengano alla conoscenza della verità (1 Timoteo 2: 4). Egli non farebbe perire nessun uomo, ma vorrebbe che tutti gli uomini giungessero al pentimento (2 Pietro 3: 9). Quindi non conduce alla morte eterna di colui che vi incorre (Ezechiele 18:32).  In conclusione, Dio non è l'autore della condanna di nessuno. Così come avvenne per gli Ebrei,  secondo il detto del profeta (Osea 13), il giudizio avverso che si abbatté su Israele, fu la diretta conseguenza della disobbedienza del popolo eletto.

6. L’uomo è giustificato solo dalla giustizia di Cristo, come effetto della fede (Romani 3:28 e Galati 2:16), ma la fede stessa senza le opere è morta (Giacomo 2:17).

7. Gli uomini possono allontanarsi dalla grazia di Dio (Ebrei Ebrei 6:4-5; 12:15) e dalla verità. Ciò si potrebbe verificare anche dopo aver ricevuto il dono celeste ed essere divenuti partecipi delle benedizioni divine,  tramite la parola di Dio e le promesse del mondo che verrà. E dopo essere fuggiti dalla sporcizia del mondo, possono restarne di nuovo aggrovigliati e sconfitti (2 Pietro 2:20). Un uomo giusto può abbandonare il suo cammino di giustizia e perire. Tutti gli uomini hanno la certezza di essere salvati, se persevereranno fino alla fine. Nessuno quindi si illuda, ma tutti vivano la propria salvezza con timore e tremore.

8. Gesù Cristo, il Figlio di Dio e seconda persona della Trinità, nella pienezza dei tempi si manifestò nella carne, essendo il seme di Davide (Romani 1:3 e Romani 8: 5), figlio della vergine Maria, composto della sua sostanza (Galati 4:4), concepito col potere dello Spirito Santo (Luca 1:35). Gesù Cristo,  si incarnò nella natura umana, eccetto che nel peccato (Ebrei 4:15), ed è una unica persona in due nature distinte, quindi vero Dio e vero uomo. 

9. Gesù Cristo è il mediatore del Nuovo Patto tra Dio e l'Uomo (1 Timoteo 2: 5), avendo ricevuto ogni potere in cielo e sulla terra (Matteo 28:18). Essendo l'unico Re (Luca 1:33), sacerdote (Ebrei 7:24), e profeta (Atti 3:22). Capo della  sua Chiesa, essendo anche l'unico legislatore, nel suo Vangelo ha stabilito una regola di direzione assoluta e perfetta, affinché tutte le persone, in ogni momento, la osservi.  Che nessun principe, né chiunque altro, può ad esse aggiungere o diminuire, senza poter evitare i paurosi giudizi pronunciati contro coloro che lo faranno (Apocalisse 22:18-19).

10. La Chiesa di Cristo è una compagnia di persone fedeli (1 Corinzi 1: 2 e Efesini 1: 1), separate dal mondo dalla Parola e dallo Spirito di Dio (2 Corinzi 6:17), uniti al Signore gli uni gli altri dal battesimo (1 Corinzi 12:13). Essi sono definiti credenti, in virtù della loro confessione della fede (Atti 8:37)  per il perdono dei peccati, da parte  di Dio.

11. Anche se rispetto a Cristo la Chiesa è una (Efesini 4: 4), essa si compone di diverse congregazioni particolari, ciascuna delle quali è benedetta dalla presenza del  Signore,  con tutti i mezzi di salvezza (Matteo 18:20, Romani 8:32, 1 Corinzi 3:22). Esse sono il Corpo di Cristo e un'intera Chiesa (1 Corinzi 14:23 e 12:27 ). E quindi possono, e dovrebbero, quando sono riunite, pregare, insegnare, spezzare il pane e amministrare tutte le sante ordinanze, anche se non hanno ancora ministri, o se questi sono in prigione, malati o assenti per altri motivi, e quindi ostacolati ad essere in Chiesa (1 Pietro 4:10 e 2: 5).

12. Quando una congregazione ha  Cristo, è in sé completa (2 Corinzi 10:7). Nessuna di queste in particolare, è migliore rispetto alle altre (1 Corinzi 14:36). Ma ad ogni Chiesa particolare, è affidato il compito di predicare il Vangelo della salvezza a persone di ogni popolo (Colossesi 1:5-6). E quindi nessuna Chiesa dovrebbe pretendere alcuna prerogativa su qualsiasi altra.

13. Ogni Chiesa deve ricevere i suoi membri, sulla base della dichiarazione della loro fede e del battesimo, alla luce dell’annuncio della predicazione del Vangelo (Matteo 28:19 e Atti 2:41 ). Le Chiese costituite in qualsiasi altro modo, o fondate su qualsiasi altra persona, non sono organizzate secondo il Nuovo Testamento di Cristo.

14. Il battesimo in acqua è la manifestazione esteriore della morte al peccato e del camminare in novità di vita (Romani 6: 2- 4). Per tale concreto motivo, in nessun modo riguarda i bambini.

15. La Cena del Signore, è la manifestazione esteriore della comunione spirituale tra Cristo e i credenti (1 Corinzi 10:16-17),  per dichiarare la sua morte fino al suo ritorno (1 Corinzi 11:26).

16. I membri di ogni Chiesa devono conoscersi, in modo che possano compiere tutti i doveri di amore fraterno l'uno verso l'altro, sia per l'anima che per il corpo (Matteo 18:15; 1 Tessalonicesi 5:14; 1 Corinti 12:25). E specialmente i Pastori dovrebbero conoscere l'intero gregge, di cui lo Spirito Santo li ha resi custodi (Atti 20:28; 1 Pietro 5: 2-3). Quindi una Chiesa non dovrebbe essere costituita da un gran numero di persone, al punto da non poter avere una conoscenza reciproca,  gli uni degli altri.

17. I fratelli impenitenti  legati ad un peccato senza che vi sia ravvedimento, dopo l'ammonimento della Chiesa, saranno esclusi dalla comunione dei Santi (Matteo 18:17; 1 Corinzi 5: 4, 13). Tuttavia, non è la decisione della Chiesa ad escludere  costoro dalla comunione, ma il peccato ostinato  che ne crea le condizioni perché ciò avvenga.

18. Gli scomunicati, non devono essere evitati nei rapporti sociali della società civile (2 Tessalonicesi 3:15 e Matteo 18:17).

19. Ciascuna congregazione, dovrebbe (secondo l'esempio dei discepoli Cristo e delle antiche comunità cristiane), ogni primo giorno della settimana, essendo il giorno del Signore, riunirsi per pregare, insegnare la Sacra Scrittura, lodare Dio, spezzare il pane e compiere tutti gli altri atti della comunione spirituale; ciò per l'adorazione, la reciproca edificazione e la preservazione della vera religione e pietà nella Chiesa (Giovanni 20:19; Atti 2:42 e 20: 7; 1 Corinzi 16:2). In questo giorno, non si  dovrebbe lavorare, secondo l'equità della legge morale che Cisto, il quale non è venuto per abolire, ma per adempiere (Esodo 20: 8).

20. I Pastori di ogni Chiesa, in base al loro ufficio, nutrono in particolare il gregge riguardo alle loro anime (Atti 20:28, 1 Pietro 5: 2-3);  e ciò insieme ai diaconi, uomini e donne,  i quali per il loro ministero alleviano le necessità dei fratelli poveri o ammalati (Atti 6: 1-4).

21. I Pastori siano scelti tra coloro che sono chiamati secondo le regole del Vangelo (1 Timoteo 3: 2-7; Tito 1: 6-9;Atti 6: 3-4), per elezione e approvazione della Chiesa di cui sono membri (Atti 6: 3-4 e 14:23), con il digiuno, la preghiera e l'imposizione delle mani (Atti 13:3 e 14:23). Questa è la regola per loro.

22. I Pastori di ogni Chiesa sono legati al ministero solo nella congregazione di cui sono parte (Atti 14:23 e 20:17; Tito 1: 5). Per questo motivo, non possono competere o intromettersi con autorità, in nessun’altra comunità, tranne quella in cui essi ricoprono il ministero.

23. Le scritture dell'Antico e del Nuovo Testamento, sono composte per nostra istruzione (2 Timoteo 3:16), e dovremmo ricercarle perché testimoniano di Cristo. Esse sono da usare con riverenza, poiché contengono la Santa Parola di Dio, unica nostra direzione in ogni cosa.

24. I governanti, ai quali ogni anima dovrebbe essere sottoposta, sono stabiliti di Dio (Romani 13). E ciò  non solo per timore, ma anche per amor di coscienza. I magistrati, non portano la spada invano, perché sono ministri di Dio per punire coloro che operano il male. E’ un peccato terribile, parlare male di coloro che detengono l'autorità, disprezzandone il governo. (2 Pietro 2:10). A costoro, dobbiamo rendere omaggio, educazione e tutti gli altri riguardi. Dobbiamo pregare per il Signore,  perché Dio vorrebbe salvarli per condurli alla conoscenza della sua verità (1 Timoteo 2:1- 4). Non vi è alcun motivo, per impedire loro di essere membri della Chiesa, mantenendo allo stesso tempo la propria magistratura, poiché nessuna santa ordinanza di Dio, a tal riguardo, esclude l’essere un componente della Chiesa di Cristo. Essi portano la spada di Dio, quale segno di autorità di governo. Per questa ragione, tale prerogativa deve essere difesa e sostenuta con ogni mezzo dai servi del Signore, che sono sotto la loro giurisdizione. Tuttavia, se questi rifiutassero di governare alla luce di quanto esposto, divenendo ministro del diavolo, non dovranno essere oggetto delle nostre preghiere di intercessione, né approvati in nessuna amministrazione, visto che ciò che compiono è illegale.

25. E’ lecito, per una giusta causa, decidere di prestare giuramento (Ebrei 6:16; 2 Corinzi 1:23;Filippesi 1: 8).

26. I morti risorgeranno e gli esseri viventi cambieranno in un attimo, avendo gli stessi corpi nella sostanza, sebbene diversi in qualità (1 Corinzi 15:52 e 58; Giobbe 19: 15-28; Luca 24:30).

27. Dopo la risurrezione, tutti gli uomini appariranno davanti al tribunale di Cristo per essere giudicati secondo le proprie opere; i salvati godranno la vita eterna e i malvagi che saranno stati condannati,  subiranno i tormenti eterni nell’inferno (Matteo 25:46).